Chirurgia Pre-implantare

A volte risulta difficile la soluzione terapeutica implantare per carenza di osso dovuta a svariate cause, tra cui traumi, estrazioni dentali difficoltose o eseguite molto tempo addietro.

In questi casi si rende necessario rigenerare osso per ottenerne un volume adeguato all’inserzione di impianti di dimensione adatta alla funzione masticatoria.

Le differenti tecniche di Chirurgia Pre-implantare

Aumenti orizzontali e verticali di cresta ossea, Rigenerazione periimplantare, Sinus lift, Mini-rialzo del seno, Grande rialzo, Espansione di cresta.


Grazie alle nuove tecnologie è sempre più frequente la possibilità di rigenerare osso attorno agli impianti


Le tecniche di chirurgia Pre-implantare

Aumenti orizzontali e verticali di cresta ossea

Consistono nel posizionamento di innesti di osso particolato o in blocco nella zona carente. L’osso viene stabilizzato nella sede prescelta o con viti-chiodini (nel caso di innesto a blocco) o con membrane che lo proteggono e lo fissano. La stabilità dell’innesto è infatti la condizione assolutamente necessaria perché questo possa essere “sostituito” da osso prodotto dall’individuo. L’innesto deve rimanere “sommerso” ( al di sotto della mucosa ) per un tempo che varia dai 3 agli 8 mesi a seconda del tipo di osso utilizzato. Passato questo periodo,previa verifica radiografica, si può procedere all’inserimento degli impianti.


Rigenerazione periimplantare

Grazie alle nuove tecnologie è sempre più frequente la possibilità di rigenerare osso attorno agli impianti, eliminando una fase chirurgica e contraendo notevolmente la durata del trattamento. La notevole stabilità che i nuovi impianti ottengono anche in volumi ossei ridotti, consente di sfruttare gli impianti stessi come supporto all’innesto osseo, comunque necessario per avere l’impianto completamente contornato da tessuto duro, condizione per una durata nel tempo del lavoro. 


Sinus lift (piccolo e grande rialzo del seno mascellare)

Spesso nelle zone posteriori dell’arcata mascellare superiore si trova un deficit osseo dovuto alla pneumatizzazione (espansione) dei seni mascellari,condizione che non consentirebbe l’inserzione di impianti endoossei di lunghezza adeguata a supportare i carichi masticatori (minimo 10 mm). Il seno mascellare è una struttura cava nella quale avvengono alcuni processi di umidificazione e riscaldamento dell’aria inalata durante l’inspirazione, processi che consentono un ottimale scambio gassoso a livello polmonare. È quindi una struttura alla quale non si può accedere se non con tecniche che consentano di scollare la mucosa (mucosa di Schneider) che la riveste senza intaccarne l’integrità (evenienza che se di lieve entità non è comunque pericolosa).  


Mini-rialzo del seno (tecnica del Dr. Cosci)

Quando residuano almeno 4-5 mm di osso tra il seno mascellare e il cavo orale, si può effettuare il rialzo con la tecnica del Dr. Cosci che consente l’immediato posizionamento dell’impianto insieme all’innesto osseo (il seno mascellare è normalmente “vuoto” ma può essere “riempito”, almeno in parte, con innesti ossei). 


Grande rialzo

Quando l’osso residuo è inferiore ai 4 mm si procede con il grande rialzo del seno mascellare, che consiste nel creare una finestra ossea laterale attraverso la quale viene posizionato l’innesto osseo. In questo caso si devono attendere 5-6 mesi affinché l’innesto “maturi” prima di poter posizionare gli impianti. -espansione di cresta- In alcuni casi si può risolvere il deficit volumetrico osseo orizzontale delle creste mascellari con metodiche espansive piuttosto che con innesti. Una tecnica particolare consente di allargare fisicamente la cresta creando lo spazio per posizionare gli impianti.